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La valutazione delle azioni in confronto ai rendimenti obbligazionari

Vanni Lanzoni, Global Financial Planner, Milano, 24/09/2019

Le azioni sono attualmente troppo care?
Dopo il mercato rialzista più lungo della storia, questa domanda viene quotidianamente sollevata da molti investitori.

 

L’indicatore usato dal celebre Warren Baffett ci dice che le azioni sono sopravvalutate in molte parti del mondo. Il rapporto fra l’intera capitalizzazione del mercato azionario ed il Pil del relativo paese è a livelli molto alti in Svizzera, Belgio, Giappone, Usa, etc. (sopra il 100%), come mostrato dal grafico qui sotto.

Tuttavia il comportamento prevalente delle banche centrali di tutto il mondo ha schiacciato drasticamente i rendimenti dei titoli di stato determinando in questo modo l'uso di criteri diversi per il calcolo della corretta valutazione delle azioni.
 

Molto semplicemente, chi investe in azioni misura i rendimenti potenziali rispetto al cosiddetto tasso privo di rischio. Ad esempio, un’azienda di alta qualità che genera dividendi di 5% con un rendimento atteso per i prossimi anni fra 5%-10% probabilmente apparirà più attraente rispetto ad un BTP
decennale con una bassa cedola ed un rendimento atteso inferiore al 2% per i prossimi 10 anni.

Ecco perché quando si valuta se un titolo è fair (prezzato equamente) non si può prescindere da un confronto con i tassi di interesse delle obbligazioni.

Passiamo quindi ad analizzare alcuni dei titoli più importanti del nostro mercato mettendo appunto a confronto il dividendo ed il rendimento atteso con il BTP decennale.
 

Un titolo di stato a 10 anni, oggi, rende lo 0,49%

Proviamo a fare il confronto con alcuni fra i titoli più solidi del nostro indice.
 

BANCA INTESA: prezzo attuale 2,13 euro, il titolo offre un dividendo del 10,80%, inoltre avendo un P/E ratio di 9,26 (dato dal prezzo diviso l’utile per azione di 0,23 €), possiamo concludere che il rendimento atteso per i prossimi anni è di 10,79% (1/PE); questo titolo offre un premio al rischio molto allettante
pari al 10,30%.

 

GENERALI: prezzo attuale 17,87 euro, dividendo 5,04%; P/E di 10,70; il rendimento atteso in questo caso è del 9,34% con un premio al rischio dell'8,85%.
 

ENEL: prezzo attuale 6,77 euro, dividendo del 7,39%; P/E di 13,54 e quindi il rendimento atteso sarà di 7,38% con un premio per il rischio del 6,89%.
 

Questi tre semplici esempi ci indicano che, nonostante il mercato azionario italiano sia cresciuto dai minimi di 10 anni fa, le azioni rapportate ai rendimenti dei titoli di stato rimangono convenienti.
 

Ovviamente questo quadro favorevole potrebbe essere disatteso qualora si riducessero gli utili aziendali e/o se si alzassero i rendimenti del BTP. In questo caso si ridurrebbero i rendimenti attesi e conseguentemente il premio al rischio.
 

Come sempre, in finanza non esistono "pasti gratis".
 

Disclaimer: Questo articolo è frutto delle opinioni di chi lo ha redatto e supervisionato. Nessun compenso viene ricevuto per l’espressione di queste opinioni. Si dichiara inoltre di non avere alcun rapporto commerciale con le società e gli enti di ricerca menzionati in questo articolo.

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